19 Luglio 2009…Quarto giorno senza te.

Anche questa mattina mi sono svegliato

e il muro la coperta i vetri la plastica il legno

si son buttati addosso a me alla rinfusa

la luce d’argento annerito della lampada

mi si é buttato addosso anche un biglietto di tram

e il giallo della parete e tre righe di scritto

e la camera d’albergo e questo paese nemico

la metà del sogno caduta da questo lato s’è spenta

mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo

i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto

la nostra separazione e quello che siamo

mi sono svegliato anche questa mattina

e ti amo.

Il mio terrazzo

La mia surfinia

Sono tornata!

Matrimonio, viaggio di nozze,  sistemazione della casa per non parlare del lavoro: orari stravolti e turni massacranti, mi hanno tenuta impegnata.

Ma finalmente adesso è tutto in ordine, si torna alla solita routine…

Eppure c’è qualcosa di nuovo, voglia di pollice verde. Il mio stretto e lungo terrazzo mi consente nei momenti di relax ad occuparmi di qualcosa. Non immaginavo che mi potessi dedicare alla cura delle piante. Sono troppo impaziente eppure ogni sera controllo i miei fiori e mi accorgo di quel nuovo bocciolo o della nuova fogliolina che lenta si schiude.

Ho incominciato con quel rinsecchito pothos che ormai da anni stentava a crescenel pianerottolo.

Ne ho fatte tante piantine, ma il ponthius si sa, va tenuto in casa… così sto organizzando per questa pianta un ambiente favorevole in cucina, una l’ho lasciata in bagno, magari lo rallegra un pò.

I miei gerani purtroppo non vogliono crescere… Ma io non mi arrendo, anche perchè ho notato una nuova piantina che da qualche giorno, sta facedo capolino aggrappata a quel ramo secco che avevo  potato un pò di tempo fa.

Per non parlare delle surfinie con quei fiori bianchi e viola che rallegrano la vista.

Certo il caldo qui si fa sentire ed anche loro soffrono, 40 gradi all’ombra sono troppi tanti, ma la sera un pò d’acqua le rigenera e mi rendono felice.

Il mio Sean, Kira ed il mio terrazzo mi riempiono la vita. Basta poco, anche se a volte penso che presto andremo in Irlanda a costruire il nostro futuro, e tutto questo mi mancherà.

Miss Kappa, una sola voce contro tutti

misskappa

Per caso caso sono venuta a conoscenza di una voce fuori dal coro, saltando da una notizia all’altra tra le varie testate giornalistiche nazionali.

E’ il blog di Anna, Miss Kappa, come lei stessa si definisce: una “don Chisciotte consapevole”.

Non potevo crederci, all’inizio, possibile che si possano nascondere dei corpi? Che le notizie siano in qualche modo manovrate da un potere occulto? Si in Italia questo è possibile, non dimentichiamoci di Ustica, delle stragi mafiose, tutto può essere nascosto, camuffato, coperto.

La verità, stavolta vogliamo la verità.

Per questo ho deciso di credere ad Anna, che ha pubblicato tutti i suoi dati e non ha scagliato una pietra nascondendosi dietro ad un indirizzo ip. Lei ci sta mettendo la faccia!

Scuola = Futuro???

Il decreto Gelmini è legge! Legge dello Stato a tutti gli effetti.

Perchè la “Democrazia” in Italia si garantisce a suon di decreti. Ma cos’è un decreto?

Dalla definizione di Wikipedia:

Il decreto legge (abbreviato con d.l.) è un atto normativo avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità ed urgenza dal Governo, ai sensi dell’art. 77 della Costituzione della Repubblica italiana.

Occorreva tagliare, tagliare le spese inutili soprattutto in un periodo di recessione come questo. Quali i tagli possibili se non quelli sull’istruzione. E’ la cosa più facile tagliare i fondi alla scuola e all’università perchè al massimo gli studenti possono fare manifestazioni e “noi” in quel caso manderemo la polizia per bloccare eventuali manifestazioni di pensiero contro la “nostra” legge.

Si perchè in Italia la Democrazia è anche questo! Polizia davanti alle scuole perchè l’articolo 21 della Costituzione Italiana è in contrasto con questo governo. “Manifestare la propria opinione è vietato”. Fortunatamente non può essere modificata la Costituzione con un Decreto.

Purtroppo non è stato ascoltato il messaggio degli studenti del Liceo Orazio letto dalla Senatrice Anna Finocchiaro :”Onorevole Presidente del Senato onorevoli senatori, oggi nelle vostre mani non vi è un semplice decreto legge, ma il nostro futuro , che è il futuro del paese; è a voi che rivolgiamo l’ultimo, strenuo appello affinchè qualcuno, finalmente, prenda in considerazione il nostro parere: il parere degli studenti”.

Gli studenti non hanno voce, o meglio hanno una voce che non viene ascoltata, perchè il governo è sordo.

Ma la riforma della scuola purtroppo non è solo tagli economici, è anche tagli in senso sociale, di separazione tra Italiani di sangue e futuri possibili italiani nati però in un paese extracomunitario.

Tutti i processi di cambiamento iniziano dalla scuola, e così inizieremo a infondere nei nostri bambini l’idea della diversità della razza. Perchè i bambini che non parlano bene l’italiano devono essere messi in classi speciali, lontano dai nostri figli. L’interculturalità non è ammessa.

Sono questi i temi del nostro governo, si sta facendo il possibile per ritornare indietro di mezzo secolo.

Ma questa è l’Italia, quella dei tagli alla scuola, alla sanità, che poi da aiuti a città, come la mia di origine, Catania, dissestata da un sindaco, Scapagnini, che l’ha spremuta come un limone e che oggi se non fosse arrivata quell’aiuto di 150 milioni di euro dal caro amico e paziente del nostro ex sindaco forse sarebbe stata commissariata. E se questi milioni non bastassero, la nuova amministrazione, guidata dal sindaco Stancanelli, fa appello al vincitore milionario del superenalotto chiedendo, come avviene in America, di destinare una parte delle somme alla comunità. Ma quale comunità, non vivo ormai da 7 anni nella mia città che non mi ha dato nè un posto di lavoro nè la stabilità per un futuro. Se io avessi vinto sarei andata dal sindaco ed avrei detto tu che chiedi questa beneficenza hai fatto qualcosa per me??? Che vivo lontano da casa per guadagnare quel tanto che basta per mantenermi in vita e che non ho nemmeno la possibilità di un futuro in quanto col mio stipendio non ho nemmeno la possibilità di entrare in banca per chiedere un mutuo che mi permetta di mettere su famiglia.

La proposta migliore, sarebbe quella di dimezzare gli stipendi ai parlamentari, e di diminuire il numero degli stessi. Non è possibile, in questo siamo al primo posto in Europa almeno teniamocelo!

Ma perchè lamentarci a parole se poi quando davvero ne abbiamo la possibilità nel segnare nero su bianco, non lo facciamo?

Allora teniamoci il governo che la maggioranza degli italiani ha votato, consapevoli che questo garantirà solo la classe politica ed i milionari.

Il businness della paura

Hanno paura!

Paura degli immigrati comunitari o extracomunitari che siano, immigrati che chiamano indistintamente clandestini.

Paura di quegli uomini e donne, a volte bambini, che affrontano un viaggio lungo e pericoloso ammassati in quelle “carrette” che a volte affondano.

Viaggi al cui costo elevatissimo dovrebbe corrispondere un trattamento di prima classe, ed invece li trovi dentro ammassati, affamati, assetati: trattati come carne da macello!

Ma i politici italiani si svegliano solo adesso e come subito dopo un brutto sogno: hanno paura ! E continuano affermando che: il popolo italiano ha paura.

Una paura indistinta, si fa di tutta un’erba un “fascio”, chi parla di paura forse ha solo questo in mente!

Ma attenzione a non fare della paura paranoia che porterebbe a ben più tragici avvenimenti come accadde non molto tempo fa.

Sicuramente è più facile la chiacchera da salotto e magari avere per qualche tempo le prime pagine dei giornali, quando si combattono le emergenze ma poi i nostri cari governanti vogliono davvero sdradicare il problema o vogliono solo alzare polveroni che poi una folata di vento porterà via?

Sicuramente gli interessi in gioco, nel mercato dei clandestini sono troppo alti per sgominarli, fa comodo a molti questo mercato.

Come schiavi, lavorano sfruttati; ed ho orrore nel sentire dalla voce di giovanissimi italiani che ” loro ci rubano il lavoro”

No caro amico, tu non accetteresti mai di zappare la terra ai loro costi!

Non è colpa loro se nelle campagne siciliane o campane non ci sono i controlli dello stato sul lavoro nero.

Quel lavoro che riempie le tasche solo di chi sfrutta e non di chi è sfruttato.

E la politica che aizza contro questa povera gente è la stessa che protegge gli sfruttatori, non facendo applicare le regole, che già esistono.

Non discutiamo in Parlamento di modificare o approvare una nuova legge, discutiamo invece di farla applicare.

Io non ho paura di chi intraprende un viaggio per lavorare onestamente accettando un lavoro che forse proprio perchè duro non viene svolto dagli italiani.

Ho paura anchi’io, ma di quell’ “uomo” che spara, delinque, sfrutta, bianco o nero che sia, che sporca la legalità infangandola, per i suoi luridi interessi.

Senza rispetto!

Qualche tempo fa, precisamente con l’inizio della prima urgenza spazzatura a Napoli, guardando la mia città mi sono resa conto che Palermo non è così diversa da Napoli. Dallo scempio che vedevo intorno tra foto, video e realtà mi sono convinta ad iniziare la raccolta differenziata. In meno di 4 mesi ci siamo riusciti nella nostra piccola casa di meno di 30 metri quadrati ed un piccolissimo balcone, riusciamo a separare plastica, carta e cartone dal resto.  Non occorre quindi molto spazio occorre solo un pizzico di buonsenso, e rispetto per la ” Res Pubblica”. Termine che oggi non ha più valore, ha perso del suo intrinseco significato. Ovviamente parlo dal mio punto di vista e mi riferisco alla mia piccola realtà.  A cominciare dai parcheggi selvaggi, dai parcheggiatori abusivi ancora più selvaggi, dal passare col rosso, dal guidare senza patente nè documenti o dal superare dalla corsia di emergenza, fatto questo che mi indigna all’inverosimile.

A volte però mi sembra che il nostro piccolo sacrificio di non avere magari il balcone perfettamente in ordine, non serve a nulla, soprattutto quando vedo nelle vicinanze di casa frigoriferi, lavatrici, divani  lasciati sul ciglio della strada perchè forse quel maleducato ha preferito lasciare per strada quel vecchio ed ingombrante divano  per far spazio, nella sua casa ordinata e pulita, ad uno nuovo e non aveva il tempo di telefonare al call center AMIA 800 23 77 13  che si occupa di ritirare i rifiuti ingombranti come mobili, armadi, tavoli ecc.

Purtroppo così è si sta degenerando ogni giorno di più e non si fa nulla per migliorare. Che tristezza!!!!

Aiuto che dolore!

Colpo d’aria? Forse

Capelli bagnati? A volte

Posizione a lavoro non corretta? Sicuramente

Aria condizionata? Sempre, con il caldo di questi giorni.

Tensione nervosa? Anche…

E così ti ritrovi con uno straziante torcicollo, quel blocco doloroso che impedisce di ruotare la testa.

Il dolore che ti prende ad ogni minimo movimento può raggiungere a volte il limite sopportabile, è quello che mi è successo uscendo dal lavoro due giorni fa.

Non so come ho fatto a raggiungere casa in quella condizione, guidando senza poter guardare nè a destra nè a sinistra. Qualcuno mi guardava da lassù.

Un dolore lancinante che interessa la parte destra dal collo alla spalla e fin giù al braccio, mi sta costringendo a prendere un pò di pausa, ma stare a letto non migliora la mia situazione, anche perchè non so stare ferma e così il dolore non passa!

Cercando tra i rimedi consigliati uno mi è sembrato il migliore:

IL TEMPO

Si proprio vero il tempo guarisce tutto: le ferite d’amore, i passati errori ed anche il torcicollo.

Sarà… vorrà dire che pazientemente aspetterò…

….Prima di tranciare il mio collo dolorante con tutto “quello che mi salta per la testa”!!

Rifiuti, che fare…

Ebbene stamattina ho deciso, al via nel mio piccolo la raccolta differenziata.
Si perchè ieri sera nell’aria c’era qualcosa di strano, una nebbiolina ed una foschia che non capivo.
Sarà la troppa umidità o forse il solito vento africano… No, stamattina ho avuto la risposta: NUOVA NOTTE DI INCENDI A PALERMO, 40 INTERVENTI. Ad incendiare,non per autocombustione, sono loro i cassonetti per l’immondizia e le campane per la raccolta differenziata. La situazione in città è grave, lo dimostrano le foto scattate e pubblicate su “Palermo Come Napoli??!!”
Certo non sarò io con la mia decisione a migliorare il problema dei rifiuti a Palermo ma tutte le grandi guerre sono fatte da piccole battaglie.
Ho cercato, per iniziare, di avere maggiori informazioni su come fare la raccolta differenziata e su internet si trovano molte informazioni utili uno tra tutti WWF Gruppo Attivo Roma XI .

Poi visto che su tutti i siti si demandava ai comuni di appartenenza per maggiori informazioni, ho visitato il sito del Comune di Palermo che oltre a non essere di facile e chiara navigazione non affronta neanche l’argomento nella sua homepage. Ma perchè i siti istituzionali di Palermo sono di così difficile navigazione, vogliamo cercare di rendere questi siti più navigabili?

Proviamo allora con l’Amia, Azienda Municipalizzata Igiene Ambientale di Palermo, e finalmente lo trovo, lo schema con le spiegazioni generali su come fare la raccolta differenziata nella mia città d’adozione. Sapere come si fa è importante, bisogna separare bene altrimenti non serve a nulla.

Quello che mi propongo è iniziare dal piccolo: plastica, vetro e lattine, carta, organico o umido.. Certo, all’inizio avrò qualche difficoltà visto che vivo in una piccolissima casa insieme a mia sorella ed al mio ragazzo ma sono sicura che col tempo acquisteremo dimestichezza.
Capisco che non sia facile cambiare abitudini, ma non per questo non dobbiamo provarci. E certamente il problema non si risolve se i nostri rappresentanti al governo nazionale regionale e provinciale non si muovono per trovare soluzioni definitive. Prima di tutto un controllo serio sulla gestione dei rifiuti, miliardi che finiscono dritti nelle tasche della criminalità organizzata. Businness facile e meno pericoloso di tanti altri come già nel 1992 aveva detto il boss del Rione Traiano, Nunzio Perrella a Franco Roberti, capo del pool anticamorra della procura di Napoli: “Dotto’, non faccio più droga. No, adesso ho un altro affare. Rende di più e soprattutto si rischia molto meno. Si chiama monnezza, dotto’. Perché per noi la monnezza è oro”.

A voi le conclusioni.

Ad un passo dal mare…

Tramonto a Marzamemi

Nell’ultimo lembo di terra a sud della Sicilia, si trova la casa dei miei ricordi…
Estati da favola trascorsi in quella casa da dove si vede lo specchio di mare che bagna quella terra.
Era graziosa quella casa, direi forse maestosa ed imponente vista dai miei occhi di bambina.
Ogni anno finita la scuola ci trasferivamo insieme alla mamma, e per più di tre mesi trascorrevamo li le nostre vacanze.
In quel piccolo paese con le strade chiuse al traffico, il piccolo porticciolo, la spiaggia incantevole ho trascorso gli anni più belli prima della mia infanzia e poi della mia adolescenza.
Lì ho lasciato i miei ricordi più belli: i giri in bici con un grandissimo gruppo di amici, i giochi a mare, i gavettoni, le fantastiche spaghettate organizzate nella terrazza di casa o i falò in riva al mare… Anche la mia prima cotta è nata in quei giorni estivi ed in quei luoghi, ricordo ancora quando Nino, mi ha stretto la mano ed il mio cuore ha iniziato a battere tumultuosamente, la mia prima emozione d’amore, forse, a quindici anni; il mio primo bacio, al tramonto, mentre passeggiavamo sulla diga.
Adesso, forse la vita è questa, dopo qualche anno ci sono ritornata in quel paese, non ci sono più gli amici di un tempo e quella casa maestosa è in via di decadenza. Forse è vero che anche le cose hanno un’anima, forse è vero che le case vuote a poco a poco decadono… E la mia, a prima vista, mi è sebrata così: triste, spenta anche se non è umana, aprendo quella porta ho sentito l’angoscia della desolazione.
Polvere, muri sgretolati, oggetti lasciati li come se il ritorno sarebbe stato breve. Ma non è stato così per qualche anno e la casa è rimasta sola, aspettando inutilmente che qualcuno aprisse quella porta…
Sarà forse la mia testardaggine o l’amore che ho per quella casa e così ho deciso di pulirla, di rimetterla a nuovo e cercare di farla rivivere, ho impiegato due giorni a fare le pulizie, gettando quello che ormai non poteva essere rimesso a nuovo ma quando dopo due giorni di fatica ho aperto gli occhi, la casa mi è sembrata più bella, nuova , un gioiellino, sembrava mi stesse ringraziando.
Sarà l’impressione ma davvero le case hanno un’anima!
Ho tante idee per fare in modo che non resti più disabitata, purtroppo non è così facile, anche perchè Marzamemi è abitato solo d’estate, affollato direi. Ma d’inverno sembra quasi richiudersi in se stesso, rimane solo qualche vecchio pescatore con la famiglia e qualche cane randagio che solo cammina in quelle strade desolate e tristi.
Ma d’estate la vita riprende, i turisti affollano le strade, i giovani si ritrovano nei bar della piazza o della Balata ed è di nuovo vita, entusiasmo, gioia e gioventù.
Ci proverò comunque adesso è solo un’idea ma forse il tempo farà in modo che diventi realtà.

Falling Slowly

Ho ricevuto in regalo il cd “Once” proprio ieri e devo dire che ascoltando questa canzone, Sean ed io abbiamo iniziato a ballare trascinati da questa incantevole musica.

Ho visto il film in lingua originale, non so più quante volte…L’ho acquistato a Dublino, insieme ad altri, direi 50 DVD, per allenarmi a casa con l’inglese. A volte, quando ritornavo a casa, sola e magari triste perchè lontana dalla mia famiglia, accendevo tv, collegavo cavi e cavetti e via…Once per iniziare….Un giorno l’ho anche visto cinque volte di seguito.

Credo che stasera costringerò Erika e Sean a guardarlo per l’ennesima volta….ne sento il bisogno.

Poverini capisco quanto è difficile sopportarmi, ma so anche che non potrebbero vivere senza di me, come non potrei io senza di loro.

Sono il mio mondo, e li amo.

Queto post lo dedico a loro che riempiono di gioia La mia vita.

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