Il mio terrazzo

La mia surfinia

Sono tornata!

Matrimonio, viaggio di nozze,  sistemazione della casa per non parlare del lavoro: orari stravolti e turni massacranti, mi hanno tenuta impegnata.

Ma finalmente adesso è tutto in ordine, si torna alla solita routine…

Eppure c’è qualcosa di nuovo, voglia di pollice verde. Il mio stretto e lungo terrazzo mi consente nei momenti di relax ad occuparmi di qualcosa. Non immaginavo che mi potessi dedicare alla cura delle piante. Sono troppo impaziente eppure ogni sera controllo i miei fiori e mi accorgo di quel nuovo bocciolo o della nuova fogliolina che lenta si schiude.

Ho incominciato con quel rinsecchito pothos che ormai da anni stentava a crescenel pianerottolo.

Ne ho fatte tante piantine, ma il ponthius si sa, va tenuto in casa… così sto organizzando per questa pianta un ambiente favorevole in cucina, una l’ho lasciata in bagno, magari lo rallegra un pò.

I miei gerani purtroppo non vogliono crescere… Ma io non mi arrendo, anche perchè ho notato una nuova piantina che da qualche giorno, sta facedo capolino aggrappata a quel ramo secco che avevo  potato un pò di tempo fa.

Per non parlare delle surfinie con quei fiori bianchi e viola che rallegrano la vista.

Certo il caldo qui si fa sentire ed anche loro soffrono, 40 gradi all’ombra sono troppi tanti, ma la sera un pò d’acqua le rigenera e mi rendono felice.

Il mio Sean, Kira ed il mio terrazzo mi riempiono la vita. Basta poco, anche se a volte penso che presto andremo in Irlanda a costruire il nostro futuro, e tutto questo mi mancherà.

Senza rispetto!

Qualche tempo fa, precisamente con l’inizio della prima urgenza spazzatura a Napoli, guardando la mia città mi sono resa conto che Palermo non è così diversa da Napoli. Dallo scempio che vedevo intorno tra foto, video e realtà mi sono convinta ad iniziare la raccolta differenziata. In meno di 4 mesi ci siamo riusciti nella nostra piccola casa di meno di 30 metri quadrati ed un piccolissimo balcone, riusciamo a separare plastica, carta e cartone dal resto.  Non occorre quindi molto spazio occorre solo un pizzico di buonsenso, e rispetto per la ” Res Pubblica”. Termine che oggi non ha più valore, ha perso del suo intrinseco significato. Ovviamente parlo dal mio punto di vista e mi riferisco alla mia piccola realtà.  A cominciare dai parcheggi selvaggi, dai parcheggiatori abusivi ancora più selvaggi, dal passare col rosso, dal guidare senza patente nè documenti o dal superare dalla corsia di emergenza, fatto questo che mi indigna all’inverosimile.

A volte però mi sembra che il nostro piccolo sacrificio di non avere magari il balcone perfettamente in ordine, non serve a nulla, soprattutto quando vedo nelle vicinanze di casa frigoriferi, lavatrici, divani  lasciati sul ciglio della strada perchè forse quel maleducato ha preferito lasciare per strada quel vecchio ed ingombrante divano  per far spazio, nella sua casa ordinata e pulita, ad uno nuovo e non aveva il tempo di telefonare al call center AMIA 800 23 77 13  che si occupa di ritirare i rifiuti ingombranti come mobili, armadi, tavoli ecc.

Purtroppo così è si sta degenerando ogni giorno di più e non si fa nulla per migliorare. Che tristezza!!!!

La leggenda di re Salomone…

Narra la leggenda che Re Salomone, innamoratosi perdutamente della regina di Saba, passasse le notti insonni, smaniando e deperendo a vista d’occhio. Il medico di corte, interpellato, gli preparò un sapiente impasto di semola di grano duro, insaporito da alcune essenze vegetali. Il Re, ripreso vigore, poté finalmente regnare in pace. Nacque così il cous cous.

Ecco una ricetta per preparare un ottimo cous cous

What you need:

450g /1lb couscous
5 plum tomatoes
30g /1oz carrots
30g /1oz onion
50g /2oz courgettes
30g /1oz mushrooms
500ml/12fl.oz vegetable stock
30g /1oz chives, finely chopped
30g /1oz leeks
30g /1oz red onion
60ml/2fl.oz tomato juice
20g/1oz sweetcorn
10g / 1⁄2 oz garlic, chopped
10ml/2 teaspoons olive oil
1 lemon, juice
1 lime, juice
3 red chillis
A little salt and freshly ground pepper

What you do:

Place couscous in vegetable stock and cook. Stir with a fork. When it is light and fluffy, remove and keep warm. Dice all vegetables into small even sizes. Fry in a pan with a little oil. Add the garlic. Cut plum tomatoes and place in a separate pan. Add red onion, lime juice, lemon juice, tomato juice, chilli and a little salt and freshly ground black pepper. Bring to the boil. Add couscous to the chopped vegetables and sweetcorn. Mix with a fork. To serve, place in a bowl. Pour plum tomato compote onto the couscous.

La villa del casale

Nel giro turistico della Sicilia che, Sean e me , stiamo facendo ad intermittenza, non poteva mancare la visita ai mosaici della Villa del Casale a Piazza Armerina in provincia di Enna.
Partenza da Catania e finalmente dopo quasi due ore giungiamo in loco.
Prima di parcheggiare occorre pagare “pegno”, fortunatamente chiedono solo un euro, ma mi chiedo: questo euro va dritto nelle tasche del parcheggiatore, del comune o in quelle dei Beni culturali?
Poi lungo la strada che percorriamo a piedi notiamo gli stand dei commercianti di souvenir chiusi. Che strano, è possibile che siano tutti in ferie?
Avvicinandoci ancora un po’ notiamo un foglio in ciascuno degli stand: “Chiuso per sequestro giudiziario”.
Cosa sarà successo?
Scendiamo i pochi scalini che ci conducono all’ingresso ed abbiamo una visione inaspettata:
un tavolino, un ombrellone e molti uomini incatenati in cerchio. Di fronte un medico che misura la pressione ad una donna, è una giornata molto calda per manifestare sotto il sole cocente. Perchè manifestate, chiedo. Una donna mi risponde che sono i commercianti ai quali sono stati chiusi gli stand dalla Sopraintendenza ai Beni Culturali di Enna, per permettere i lavori di restauro della Villa. Anche se, aggiunge, che da quando sono iniziati i lavori, non si è visto, lungo la SP90, un mezzo pesante.
Ma certamente, un turista, magari straniero, che si appresta ad entrare nella “Villa” non ha una buona impressione. Chissà cosa pensa…
Proprio perchè in questo momento si sta cercando di rilanciare uno dei patrimoni inestimabili dell’umanità, si potrebbe giungere ad un accordo favorevole per entrambe le parti.
La Sicilia non riesce ancora a rilanciare efficacemente i patrimoni culturali e turistici che possiede, perchè lo stavamo perdendo, i mosaici stavano andando in frantumi.
Il turismo, e tutto ciò che vi ruota intorno, deve essere un obiettivo che i nostri amministratori comunali provinciali e regionali dovrebbero prefissarsi e raggiungere. Perchè se non l’hanno ancora capito è l’unico modo per far crescere l’economia siciliana e vedere finalmente dimezzati gli alti livelli di disoccupazione.
Quello che stanno facendo adesso con la Villa del Casale è un buon inizio. Percorrendo le passerelle puoi vedere all’opera i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per restaurare quei fantastici mosaici. Qualcosa in Sicilia si muove.Era ora!

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